Leggendo Topolino i viaggi nel tempo (con o senza relativa Macchina!) sono all’ordine del… la settimana!
Questa volta torniamo indietro di 2000 anni per esplorare Aquintopolis, una fiorente colonia della Repubblica romana, teatro di una misteriosa vicenda storica!
A raccontarcela è lo sceneggiatore Francesco Artibani (con i disegni di Giuseppe Zironi) in Topolino e il tesoro del legionario.
Francesco tra le sue passioni ha quella della speleologia urbana, e infatti la vicenda prende proprio spunto da una sua esperienza reale, quella degli scavi archeologici di Aquinum, colonia romana nata lungo la via Latina dove sono emersi dal terreno un teatro, un complesso termale, strade e case, pozzi e cisterne, mosaici preziosi e statue, tra cui una di marmo raffigurante Giulio Cesare.
Così racconta lo sceneggiatore: «È un luogo unico, una città sepolta che sta venendo alla luce e qui, per conto dell’Università del Salento, con l’associazione di volontari di speleologia archeologica Roma Sotterranea siamo all’opera per studiare il sistema di scarico delle acque del grande complesso termale muovendoci nei condotti. Naturalmente la vicenda del corno di Tolomeo di cui parlo nella storia è un’invenzione ma tutto il resto – dal passaggio di Marco Antonio alla produzione della porpora – si basa su fatti realmente avvenuti. A darmi lo spunto iniziale è stato un mosaico all’interno delle terme raffigurante un rinoceronte. Quel rinoceronte è stato ribattezzato Ottavio e da tempo è la mascotte di Aquinum».
