Xadhoom

nome
Dottoressa Xado, ma Xadhoom è il suo nome di battaglia (significa creditore)
città
Diverse. Ha abitato Xerba, ha vegliato su Nuova Xerba, ha vagato senza meta nello spazio e di recente le è stato concesso uno spazio pure alla Ducklair Tower.
prima apparizione nei fumetti
Nella storia a fumetti Evroniani (1996) di Ezio Sisto, Alessandro Sisti e Alberto Lavoradori.
segni particolari
Mutante xerbiana in grado di manipolare l’energia. In pratica è una stella vivente.
C’era una volta il pacifico pianeta Xerba, guidato da una brillante comunità di scienziati con a capo la geniale dottoressa Xado. Quando l’impero evroniano decise di avviare delle trattative con gli xerbiani, Xado decise di fidarsi di loro, sottovalutando gli avvertimenti del diffidente fidanzato Xari. Lei aveva ben altro per la testa, dopotutto: era a un passo dal completare un esperimento in grado di dare al suo popolo un grande futuro, donandogli il potere delle stelle e il controllo completo sulla materia.
L’esperimento andò a buon fine e gli influssi della stella di Xerba, la Cepheide Azzurra, trasformarono Xado nell’essere più potente dell’universo.
Al suo ritorno a casa però non ci fu nessuno a festeggiare il suo successo: gli evroniani avevano fatto piazza pulita di tutto, lasciando Xado sola, arrabbiata e con un tremendo senso di colpa.
Solo una cosa le era rimasta: la vendetta.
Per Paperinik non fu facile avere a che fare con un’alleata dal carattere così difficile nella lotta contro Evron.
Xadhoom era decisamente instabile e c’era il tangibile rischio che esplodesse, trasformandosi in una nova e generando un pericolosissimo buco nero. Inoltre i processi termonucleari di cui si nutriva le causavano terribili bruciori di stomaco, che Paperino riusciva a sedare con… massicce dosi di bicarbonato. Il loro sodalizio diede però ottimi frutti: insieme riuscirono a scovare i superstiti di Xerba e a mettere la parola fine al dominio di Evron sulla galassia. E una volta completato il lavoro, Xadhoom scelse di sacrificarsi per il suo popolo, trasformandosi nel sole che avrebbe tenuto al caldo il pianeta su cui gli esuli xerbiani avrebbero scelto di abitare.
Essere una stella però non è semplice.
Per anni Xadhoom esplose, si riformò per poi disintegrarsi di nuovo in una reazione controllata e scientificamente impeccabile, che oltre ad emulare i processi termici delle stelle vere, ne lasciò intatta la coscienza e quindi i ricordi. Così, quando a causa di un imprevisto, il “lavoro” di Xadhoom venne interrotto, ripristinandone la forma umanoide, la xerbiana si accorse che il pianeta che aveva scaldato fino a quel momento era deserto e che degli xerbiani non c’era più traccia. Da allora Xadhoom ha ripreso a cercarli, spostando le sue attività sulla Terra dove Uno e Paperino le hanno dato un appartamentino tutto per lei alla Ducklar Tower.
E forse dopo aver scandagliato lo spazio in lungo e in largo hanno trovato qualcosa di strano.
Qualcosa di azzurro come una certa cepheide. Che valga la pena andare a controllare?
L’esperimento andò a buon fine e gli influssi della stella di Xerba, la Cepheide Azzurra, trasformarono Xado nell’essere più potente dell’universo.
Al suo ritorno a casa però non ci fu nessuno a festeggiare il suo successo: gli evroniani avevano fatto piazza pulita di tutto, lasciando Xado sola, arrabbiata e con un tremendo senso di colpa.
Solo una cosa le era rimasta: la vendetta.
Per Paperinik non fu facile avere a che fare con un’alleata dal carattere così difficile nella lotta contro Evron.
Xadhoom era decisamente instabile e c’era il tangibile rischio che esplodesse, trasformandosi in una nova e generando un pericolosissimo buco nero. Inoltre i processi termonucleari di cui si nutriva le causavano terribili bruciori di stomaco, che Paperino riusciva a sedare con… massicce dosi di bicarbonato. Il loro sodalizio diede però ottimi frutti: insieme riuscirono a scovare i superstiti di Xerba e a mettere la parola fine al dominio di Evron sulla galassia. E una volta completato il lavoro, Xadhoom scelse di sacrificarsi per il suo popolo, trasformandosi nel sole che avrebbe tenuto al caldo il pianeta su cui gli esuli xerbiani avrebbero scelto di abitare.
Essere una stella però non è semplice.
Per anni Xadhoom esplose, si riformò per poi disintegrarsi di nuovo in una reazione controllata e scientificamente impeccabile, che oltre ad emulare i processi termici delle stelle vere, ne lasciò intatta la coscienza e quindi i ricordi. Così, quando a causa di un imprevisto, il “lavoro” di Xadhoom venne interrotto, ripristinandone la forma umanoide, la xerbiana si accorse che il pianeta che aveva scaldato fino a quel momento era deserto e che degli xerbiani non c’era più traccia. Da allora Xadhoom ha ripreso a cercarli, spostando le sue attività sulla Terra dove Uno e Paperino le hanno dato un appartamentino tutto per lei alla Ducklar Tower.
E forse dopo aver scandagliato lo spazio in lungo e in largo hanno trovato qualcosa di strano.
Qualcosa di azzurro come una certa cepheide. Che valga la pena andare a controllare?