Spia Poeta

nome
Spia Poeta (in originale The Rhyming Man)
città
Sconosciuta ma spesso a Topolinia (Calisota, USA)
prima apparizione nei fumetti
Nella storia a strisce The Atombrella and the Rhyming Man (1948) di Bill Walsh e Floyd Gottfredson.
segni particolari
Spietata spia straniera, parla solo ed esclusivamente in rima.
Sono tanti i cattivi che Topolino ha dovuto affrontare negli anni d’oro della sua epopea a strisce, ma nessuno è mai stato tanto pericoloso quanto la Spia Poeta.
Questo inquietante personaggio, creato da Bill Walsh e Floyd Gottfredson, esordisce nelle strisce del 1948, cercando di impadronirsi dell’Atombrello. Inventato da Eta Beta, tale prodigioso congegno era l’arguta risposta di Walsh alle ansie che in quegli anni la Guerra Fredda aveva generato nel popolo americano, rivelandosi capace di riparare chi lo indossava persino dagli effetti della bomba atomica.
Al soldo di una non meglio specificata potenza straniera, la Spia Poeta si dimostrò un personaggio freddo e privo di qualsiasi scrupolo, una figura che pur di raggiungere i suoi scopi non esitava a sbarazzarsi dei suoi stessi alleati.
Il personaggio non era stato pensato per tornare, e infatti al termine di quell’avventura lo si vedeva sprofondare nell’oceano sotto il peso delle sue stesse medaglie, andando incontro ad una fine beffarda e ingloriosa.
Il suo carisma e il fatto che si esprimesse esclusivamente in versi colpirono però la fantasia di molti lettori, i quali non lo dimenticarono tanto facilmente. Nel 2007 nell’epica avventura Topolino e il mondo che verrà il personaggio viene ripreso in grande stile per mano di Casty che lo salva dagli abissi e lo contrappone nuovamente ad Eta Beta. Anche in quel frangente i suoi piani di dominio mondiale vengono sventati, ma da quel momento in poi il personaggio torna disponibile per futuri riutilizzi da parte di altri autori.
Sarà Francesco Vacca in Topolino e l’anomalia concentrica (2022) a riprendere le fila della sua storia dal punto in cui Casty si è fermato, facendo entrare la Spia Poeta in contatto con un altro elemento della mitologia castyana: la cronauta Uma e la sua squadra di poliziotti del tempo.
Questo inquietante personaggio, creato da Bill Walsh e Floyd Gottfredson, esordisce nelle strisce del 1948, cercando di impadronirsi dell’Atombrello. Inventato da Eta Beta, tale prodigioso congegno era l’arguta risposta di Walsh alle ansie che in quegli anni la Guerra Fredda aveva generato nel popolo americano, rivelandosi capace di riparare chi lo indossava persino dagli effetti della bomba atomica.
Al soldo di una non meglio specificata potenza straniera, la Spia Poeta si dimostrò un personaggio freddo e privo di qualsiasi scrupolo, una figura che pur di raggiungere i suoi scopi non esitava a sbarazzarsi dei suoi stessi alleati.
Il personaggio non era stato pensato per tornare, e infatti al termine di quell’avventura lo si vedeva sprofondare nell’oceano sotto il peso delle sue stesse medaglie, andando incontro ad una fine beffarda e ingloriosa.
Il suo carisma e il fatto che si esprimesse esclusivamente in versi colpirono però la fantasia di molti lettori, i quali non lo dimenticarono tanto facilmente. Nel 2007 nell’epica avventura Topolino e il mondo che verrà il personaggio viene ripreso in grande stile per mano di Casty che lo salva dagli abissi e lo contrappone nuovamente ad Eta Beta. Anche in quel frangente i suoi piani di dominio mondiale vengono sventati, ma da quel momento in poi il personaggio torna disponibile per futuri riutilizzi da parte di altri autori.
Sarà Francesco Vacca in Topolino e l’anomalia concentrica (2022) a riprendere le fila della sua storia dal punto in cui Casty si è fermato, facendo entrare la Spia Poeta in contatto con un altro elemento della mitologia castyana: la cronauta Uma e la sua squadra di poliziotti del tempo.