Eta Beta - Topi - Topolino Sito Ufficiale

Eta Beta

Eta Beta
nome

Eta Beta (in inglese Eega Beeva)

città

un luogo imprecisato, nel futuro; di tanto in tanto frequenta Topolinia.

prima apparizione nei fumetti

In una striscia di “Mickey Mouse and the Man from Tomorrow” (“Eta Beta l’Uomo del 2000”) di Bill Walsh e Floyd Gottfredson pubblicata sui quotidiani statunitensi il 26 settembre 1947

segni particolari

Ingenuo e stravagante, è allergico al denaro e possiede un magico gonnellino che contiene centinaia di oggetti. La vita nella nostra epoca per lui non è sempre facile, per fortuna può contare su tanti amici che gli vogliono bene

Predice il futuro, ha un gonnellino dal quale estrae qualsiasi cosa, detesta il denaro e ha uno pstranissimo pdifetto di pronuncia. Eta Beta è sicuramente il più stravagante e surreale fra gli amici di Topolino... tanto che all'inizio lo stesso Pippo aveva deciso di non credere nella sua esistenza! Negli anni Quaranta il geniale Bill Walsh viene affiancato a Floyd Gottfredson nella gestione dell'epopea a strisce di Topolino, e il risultato è questo: Topolino vive avventure fantasiose e irreali, al limite dell'onirico. È in questa fase che viene affiancato per ben tre anni a Eta Beta, che con le sue follie lo accompagnerà attraverso indimenticabili avventure, prima di tornarsene da dov'è venuto. Ma da dov'è venuto Eta Beta? Negli anni molti lo hanno scambiato per un alieno, mentre altri sapevano che in qualche modo era un uomo del futuro. La verità probabilmente è che il simpatico Eta Beta viene da un mondo parallelo al nostro, in cui il tempo scorre più in fretta e a cui è possibile accedere solo passando attraverso le viscere della Terra. Essendo già al venticinquesimo secolo, la sua società si è evoluta più in fretta della nostra, trasformando gli esseri umani in simpaticissimi techno-cavernicoli! br> Una curiosità: la "naftalina" che gli vediamo mangiare nelle storie italiane non è originariamente naftalina. Si tratta infatti di kumquat, mandarinetti cinesi in salamoia, considerati all'epoca troppo sconosciuti per essere tradotti fedelmente.