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Pippo

Pippo
nome

Pippo de’ Pippis (in originale Dippy Dawg, poi Dippy the Goof e infine Goofy)

città

Topolinia (Calisota, USA)

prima apparizione nei fumetti

Nel cortometraggio animato Mickey’s revue (1932) e successivamente nella tavola domenicale di Mickey Mouse di Floyd Gottfredson dell’8 gennaio 1933.

segni particolari

Allegro e sbadato, ma onesto e leale. I suoi ragionamenti strampalati portano spesso a soluzioni sorprendenti.

Le carabattole in soffitta, la risata sgangherata, i bis-bis a palate, i manoscritti sconclusionati, lo scetticismo nei confronti dell'ovvio. A quante stramberie ci ha abituato Pippo in tutti questi anni? Eppure, considerarlo uno sciocco sarebbe un grave errore. Pippo è solo... “diversamente intelligente”. Il suo pensiero, la sua filosofia di vita non seguono le norme del sentir comune, ma prendono altre strade. Più tortuose, meno convenzionali magari. Ma a destinazione ci arrivano, eccome. Topolino questo lo ha capito, e infatti è felicissimo di essergli amico. Senza contare il fatto che questo suo "pensiero laterale" è stato utilissimo in passato per risolvere situazioni apparentemente senza via d'uscita. E ancor oggi lo aiuta, come abbiamo visto nella recente serie Pippospot, in cui la sua mente fuori dagli schemi gli ha permesso di avviare una piccola agenzia pubblicitaria con discreto successo.

La carriera di Pippo è sempre stata balzana quanto lui e ha preso frequentemente delle svolte impreviste. Nato come caricatura dell’hillbilly, cioè campagnolo sempliciotto, nel corto Mickey's revue, Pippo ha ben presto soffiato il ruolo del pragmatico Orazio come spalla di Mickey. Successivamente l'abbiamo visto formare un trio piuttosto affiatato insieme a Paperino e Topolino, nel quale l’abbiamo visto cimentarsi nei più disparati mestieri. Ha anche avuto una carriera cinematografica da solista, e per l’occasione gli artisti Disney hanno creato su misura per lui la formula degli "how to", cortometraggi fintamente didattici, nei quali una voce fuoricampo commenta la scena in modo serioso, disattendendo ciò che Pippo nel frattempo combina sullo schermo.

Il gran successo del personaggio ha portato inoltre animatori e fumettisti a inventare un'interminabile serie di cloni, cugini e alter-ego di Pippo, creando quindi l'enorme famiglia dei "pippidi" ai quali appartengono personaggi come l'archeologo Indiana Pipps, l'atleta Sport Goofy o l'uomo medio George Geef. Ma il pippide che nessuno si aspettava è senza dubbio Max, figlio di Pippo creato negli anni Novanta.
La sua carriera l'ha portato dallo schermo televisivo a quello cinematografico. Nel capolavoro In viaggio con Pippo (1995), primo lungometraggio a lui dedicato, vediamo infatti il buon Pippo nel difficile ruolo di genitore, mentre cerca con frustrazione di risolvere il conflitto generazionale, facendo accettare le sue antiquate stramberie a un Max in piena adolescenza. Ora Max è cresciuto e vive lontano da casa, ma questa parentesi genitoriale è servita a dimostrarci una volta di più l'estrema versatilità di quel geniaccio di Pippo.
Yuk!