Howard Rockerduck

Howard Rockerduck
nome

Howard Rockerduck

città

Stati Uniti, dopo molto girovagare si è stabilito nel Calisota.

prima apparizione nei fumetti

Nella storia a fumetti Il re di Copper Hill, quarto capitolo della leggendaria Saga di Paperon de’ Paperoni (1993) di Don Rosa.

segni particolari

Il padre dell’attuale rivale di Zio Paperone… al quale in gioventù ha fatto da mentore.

“Salve, sono uno di quei ricchi americani di cui avete sicuramente sentito parlare”

era il modo con cui soleva presentarsi il vecchio Howard Rockerduck negli anni in cui si atteggiava da dandy e girava per il mondo, forte del benessere economico derivatogli dalla sua precedente attività di cercatore. Eppure sarebbe sbagliato giudicarlo un vanesio spaccone: Howard era un papero di robusti principi e di straordinaria caratura morale.

Arricchitosi a suon di vanga e piccone durante la corsa all’oro del 1849 in California, non dimenticò mai cosa significava costruirsi dal nulla e per tutto il resto della sua vita non smise di dimostrare un grande rispetto anche nei confronti del cercatore più umile e sfortunato. Nessuna sorpresa che un papero del genere sia diventato per il giovane Paperone un mentore e una fonte di ispirazione. Se annualmente Paperopoli organizza in sua memoria una nuova edizione dell’Howard Award e lo vince immancabilmente Paperone un motivo c’è di sicuro.

Eppure nemmeno lo Zione ha mai davvero saputo la portata del suo debito con il vecchio Howard: la famosa Numero Uno era in origine infatti uno dei tanti decini caduti dalle sue mani durante un viaggio in Scozia. Per cui si può dire che l’americano abbia involontariamente dato inizio a qualcosa di grosso.

I due si conobbero veramente però solo tempo dopo nel Montana mentre il giovane scozzese stava ancora cercando di capire come tenere in mano un piccone. Howard si divertì a insegnargli due trucchetti, intenerito dalla sua inesperienza e lo aiutò addirittura a mettere le mani sulla leggendaria miniera di rame situata nella Collina dell’Anaconda, sfruttando un cavillo legale. Miniera che tralaltro apparteneva allo stesso Howard.

Per il facoltoso americano la ricchezza era un traguardo, sì, ma anche una fonte di malinconia. Fu il primo a mettere in guardia Paperone dall’invidia che avrebbe suscitato al mondo una volta diventato ricco, e non nascose le sue preoccupazioni in merito al proprio rampollo John, che una vita di agi avrebbe finito inevitabilmente per viziare. Paperone e Howard non si persero mai davvero di vista, e continuarono a vedersi anche dopo il ritiro del miliardario a Rock Hill Mansion, come apprendiamo ne La ballata di John D. Rockerduck di Marco Nucci e Giorgio Cavazzano. Fu proprio durante una di quelle visite che Howard si fece promettere da Paperone che in futuro avrebbe pensato lui a pungolare il giovane John per evitargli il rammollimento. Un compito che ancora oggi lo Zione svolge con gran soddisfazione, impartendo una lezione dopo l’altra al pivello.

E chissà che un giorno non riesce a trasformarlo in qualcuno con cui valga davvero la pena fare affari…