Meo Porcello
nome
Meo Porcello (in originale Peter Pig)
città
Quack Town, vicino Paperopoli (Calisota, USA)
prima apparizione nei fumetti
Nel cortometraggio The wise little hen (La gallinella saggia, 1934) appartenente alla serie delle Silly Symphony e nel relativo ciclo di tavole domenicali iniziato il 16 settembre 1934 da Ted Osborne e Al Taliaferro.
segni particolari
L’amico adolescenziale di Paperino, e di certo non quello che ha avuto la miglior influenza su di lui.
Nel 1934 la produzione delle Silly Symphony è al suo apice, e fra i numerosi corti del ciclo si fa notare quel The wise little hen in cui una saggia gallinella cerca di farsi aiutare nel lavoro nei campi dai suoi due irresponsabili vicini: Peter Pig e Donald Duck.
Siamo agli albori della carriera del nostro papero preferito, che da qui in avanti conquisterà in breve tempo tutta Hollywood.
Il suo compagno di scorribande Peter Pig invece non avrà la stessa fortuna e si limiterà ad apparire sul grande schermo solo in quell’occasione. Nei fumetti invece la sua carriera va avanti: appare nell’adattamento in tavole domenicali del cortometraggio, parte della serie delle Silly Symphony cartacee, e successivamente il fumettista Federico Pedrocchi, primo dei cosiddetti Disney Italiani, lo utilizzerà come spalla di Paperino in quei suoi primissimi fumetti.
Meo è una figura chiave per lo sviluppo di Paperino, perché è insieme a lui che durante l’adolescenza ha assaporato il gusto del dolce far niente, mettendo per un po’ da parte quei tratti di vivacità che lo contraddistinguevano da paperotto. Meo si era infatti autonominato presidente del Club dei Fannulloni, e aveva dato all’unico suo altro socio, Paperino, la carica di vice. Insieme se la sono spassata nelle campagne intorno a Quack Town almeno fino a quando il papero non è andato in trasferta a Topolinia, coltivando quelle amicizie ben più costruttive con le quali avrebbe avuto le sue prime esperienze lavorative. Meo invece è rimasto là, gironzolando per quelle campagne senza combinare niente di buono. Ha fatto amicizia con Ciccio, col quale condivide una certa pigrizia, ma senza trovare un compagno di cialtronate divertente come il nostro marinaretto.
Da quando Paperino è di nuovo a Paperopoli ha però ben altro a cui badare: tre nipotini, uno Zione molto esigente e persino una segretissima doppia vita che gli dà un bel po’ di filo da torcere. E così per rivivere i giorni spensierati con Meo rimangono poche occasioni. I due tuttavia si ritrovano per mano di Riccardo Pesce e Stefano Ambrosio nelle storie Paperino e il certame del nipotame (2008) e Paperino e la pigrizia… a doppio taglio (2010), nelle quali cercheranno di tornare con qualche difficoltà alle vecchie abitudini.
In quell’occasione scopriamo inoltre che il nullafacente maialino ha un ascendenza interessante: suo zio infatti è il sindaco di Paperopoli.
Siamo agli albori della carriera del nostro papero preferito, che da qui in avanti conquisterà in breve tempo tutta Hollywood.
Il suo compagno di scorribande Peter Pig invece non avrà la stessa fortuna e si limiterà ad apparire sul grande schermo solo in quell’occasione. Nei fumetti invece la sua carriera va avanti: appare nell’adattamento in tavole domenicali del cortometraggio, parte della serie delle Silly Symphony cartacee, e successivamente il fumettista Federico Pedrocchi, primo dei cosiddetti Disney Italiani, lo utilizzerà come spalla di Paperino in quei suoi primissimi fumetti.
Meo è una figura chiave per lo sviluppo di Paperino, perché è insieme a lui che durante l’adolescenza ha assaporato il gusto del dolce far niente, mettendo per un po’ da parte quei tratti di vivacità che lo contraddistinguevano da paperotto. Meo si era infatti autonominato presidente del Club dei Fannulloni, e aveva dato all’unico suo altro socio, Paperino, la carica di vice. Insieme se la sono spassata nelle campagne intorno a Quack Town almeno fino a quando il papero non è andato in trasferta a Topolinia, coltivando quelle amicizie ben più costruttive con le quali avrebbe avuto le sue prime esperienze lavorative. Meo invece è rimasto là, gironzolando per quelle campagne senza combinare niente di buono. Ha fatto amicizia con Ciccio, col quale condivide una certa pigrizia, ma senza trovare un compagno di cialtronate divertente come il nostro marinaretto.
Da quando Paperino è di nuovo a Paperopoli ha però ben altro a cui badare: tre nipotini, uno Zione molto esigente e persino una segretissima doppia vita che gli dà un bel po’ di filo da torcere. E così per rivivere i giorni spensierati con Meo rimangono poche occasioni. I due tuttavia si ritrovano per mano di Riccardo Pesce e Stefano Ambrosio nelle storie Paperino e il certame del nipotame (2008) e Paperino e la pigrizia… a doppio taglio (2010), nelle quali cercheranno di tornare con qualche difficoltà alle vecchie abitudini.
In quell’occasione scopriamo inoltre che il nullafacente maialino ha un ascendenza interessante: suo zio infatti è il sindaco di Paperopoli.