Pluto - Topi - Topolino Sito Ufficiale

Pluto

Pluto
nome

Pluto (in originale, Pluto)

città

Topolinia (Calisota, USA)

prima apparizione nei fumetti

Dopo essere apparso in forma non definitiva nei corti The chain gang (1930) e The picnic (1931), esordisce ufficialmente in The moose hunt (1931). Viene introdotto nei fumetti con la striscia di Floyd Gottfredson del 8/7/1931 appartenente al breve arco Pluto the pup.

segni particolari

Fedele e giocherellone, curioso e sensibile. Il suo straordinario fiuto si rivela spesso di aiuto nelle indagini che conduce Topolino

Erano i gloriosi anni Trenta e un Topolino ragazzino viveva le sue prime avventure a strisce in un contesto prevalentemente rurale. Un giorno, dopo una di queste, il giovane Mickey decise di presentarsi a casa di Minni tenendo dietro la schiena un cono gelato per farle una sorpresa, ma senza accorgersi di essere seguito da un cucciolone affamato. Sulla porta di casa, però, Topolino e Minni notarono che il cono gelato non c'era più… In compenso c'era il simpatico cagnolone che sembrava chiedere di essere adottato! Da allora il buon Pluto non se n'è mai andato. E anche se inizialmente Minni l'aveva preso con sé chiamandolo Rover, ben presto è Topolino a diventarne il custode ufficiale, sigillando un’amicizia che continua ancora oggi, tanto sullo schermo quanto sulla carta stampata.

Sebbene il loro primo incontro sia stato narrato nei fumetti di Floyd Gottfredson, è nell'animazione però che Pluto ha potuto dare il meglio di sé. Animatori dello staff di Walt come il geniale Norman Ferguson capirono infatti che un animale non antropomorfo come lui poteva fornire agli artisti il giusto pretesto per evolvere ulteriormente questa forma d’arte. Pluto non poteva parlare, quindi gli artisti dovettero trovare altri modi per comunicare le sue emozioni, concentrandosi su quelle sottigliezze utili a comunicare allo spettatore che il personaggio che vedevano sullo schermo era una creatura in grado di ragionare. Ogni meccanismo umoristico legato al personaggio di Pluto era interamente basato sulla pantomima, sulla recitazione, e questo piacque molto al pubblico, che si ritrovò a provare nei suoi confronti una profonda empatia.

Dopo aver duettato con gli altri personaggi della banda Disney, interagendo con Topolino, Paperino o con la pechinese Fifì, il cagnolone venne dirottato in una serie di corti tutta per sé. In questi classici cortometraggi Pluto venne calato in un suo microcosmo personale, venendo messo a confronto con un esercito di personaggi ideati a suo uso e consumo. Il cucciolone ebbe così nuovi rivali come il bulldog Butch o i gatti Figaro, Lucifer e Milton, ma conobbe anche Cip e Ciop, la foca Salty o la tartarughina Shelby, amicizie un po’ litigarelle ma fondamentalmente positive. E tra queste anche un nuovo amore, la bassottina Dinah, che andò ad aggiungersi a Fifì nel novero delle sue conquiste. Sebbene da una prospettiva umana le sue scaramucce da cortile potranno sembrare poca cosa, fecero fare un bel passo avanti alla storia del cinema d’animazione, che ancor oggi deve davvero tantissimo a quel simpatico cucciolone.