Fantomius - Paperi - Topolino Sito Ufficiale

Fantomius

Fantomius
nome

Lord John Lamont Quackett, in arte Fantomius

città

Oggi non si sa più niente di lui. In passato dimorò a Villa Rosa, Poggio delle Rose, Localita Roseto (Paperopoli, Calisota, USA) ma anche a Villa Lalla, alla Casa dell’Ermellino e in diversi altri rifugi segreti.

prima apparizione nei fumetti

Viene menzionato per la prima volta in Paperinik, il diabolico vendicatore (1969) di Guido Martina e Giovan Battista Carpi. Il personaggio viene poi rielaborato da Marco Gervasio a partire dalla storia Paperinik e il tesoro di Dolly Paprika (2007).

segni particolari

Ladro gentiluomo vissuto a Paperopoli molto tempo fa, le cui gesta hanno direttamente ispirato Paperinik.

Quando sul finire degli anni 60 Paperino decise di dare vita al mito di Paperinik, si fece ispirare dalle gesta del ladro gentiluomo Fantomius, che tanti anni prima era attivo a Paperopoli.

La sua base era Villa Rosa, dove risiedeva insieme alla sua partner Dolly Paprika, e dove escogitava i suoi piani per prendersi una rivincita contro quegli aristocratici che tendevano ad abusare dei loro privilegi. A ispirare Guido Martina furono importanti criminali della letteratura quali Fantomas e Arsenio Lupin, tuttavia l’autore utilizzò ben poco questo personaggio limitandosi a citarlo di tanto in tanto nei dialoghi delle sue storie di Paperinik.
Fu Marco Gervasio a esplorarne a fondo la figura molti anni dopo, aggiungendo dettagli alla sua biografia, espandendone il mito attraverso sequenze flashback e infine rendendolo protagonista di cicli ambientati al passato come Le strabilianti imprese di Fantomius ladro gentiluomo e Paperbridge. Grazie a queste storie adesso sappiamo che il suo vero nome era Lord John Lamont Quackett, che i suoi marchingegni erano opera del bisnonno di Archimede, Copernico Pitagorico, e che il suo principale avversario era il commissario Pinko.

Possiamo inoltre ricostruire dettagliatamente la sua biografia, facendo luce su alcuni aspetti della storia della sua famiglia che si legano direttamente alla genealogia paperopolese. John Quackett nasce infatti nel 1885 a Londra, da una ricca dinastia da cui eredita denaro, terreni e addirittura titoli nobiliari.
Nei suoi anni formativi, vissuti al college di Paperbrige, inizia però a sentirsi un vero e proprio pesce fuor d’acqua fra le persone del suo stesso ceto sociale e così, dopo aver imparato i primi rudimenti dello scasso ed essersi divertito a celare la propria identità dietro una maschera, darà inizio a quella che a tutti gli effetti sarà una doppia vita. Saranno gli Stati Uniti e non l’Inghilterra a far da sfondo alle sue imprese, dal momento che molto presto John deciderà di trasferirsi nei territori di famiglia in Calisota. La sua prima partner e complice sarà Jen Yu, in arte Lady Senape, che però finirà per dargli la sua prima forte delusione… amorosa e professionale. Andrà molto meglio con Dolly Duck, la famosa Dolly Paprika, fedele fidanzata e abilissima “socia” d’affari, e ovviamente con il leale Copernico  che per tutto il resto della sua carriera giocherà il ruolo di fornitore ufficiale di tecnologia per l’inafferrabile coppia.

John, Dolly e Copernico rimarranno attivi a lungo sullo scenario paperopolese, rubando ai ricchi per dare ai meno abbienti e nel corso della loro carriera daranno non pochi problemi al commissario Pinko e si ritroveranno ad affrontare persino il magnate sudafricano Cuordipietra Famedoro, nelle sue incursioni londinesi e in quel di Paperopoli.
Grazie al genio di Copernico, il prode Lord Quackett riuscirà persino a dare una sbirciata al futuro, sperimentando una rudimentale forma di viaggio nel tempo, per assicurarsi che la sua eredità cada nelle mani del buon Paperino. Poi, all’inizio degli anni 30 il terzetto cesserà finalmente le sue attività: la Grande Depressione ha portato a un generale livellamento del livello di ricchezza e così non c’è più bisogno che qualcuno la redistribuisca.

Cosa sia stato di loro ad oggi non è dato saperlo, almeno finché Marco Gervasio non deciderà di raccontarci l’epoca del dorato pensionamento del nostro amato antieroe.